greche - Maschere e artigianato in cuoio

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Servo

 


Il teatro era per i greci uno spettacolo di massa, molto sentito e vissuto da parte dei cittadini di ogni classe sociale e condizione economica: esso era infatti un rituale di grande rilevanza religiosa e sociale, considerato uno strumento di educazione nell'interesse della comunità.

La rappresentazione teatrale non è dunque soltanto uno spettacolo: è un rito.

I personaggi riproducono dei
"tipi" secondo uno schema poi divenuto classico e adattato dalla Commedia Romana e, più tardi, dalla Commedia dell'Arte: i giovani innamorati, il vecchio scorbutico, lo schiavo astuto, il crapulone.

Le maschere del teatro greco avevano delle fisionomie fisse e accessori diversi (tipo di capigliature, copricapi, ecc.) e servivano innanzitutto per caratterizzare il personaggio, quindi dovevano avere una fisionomia tale da indicare: ceto di appartenenza, stato d'animo, età e carattere.

Le donne non potevano recitare e gli attori erano solo uomini, motivo per cui le maschere che rappresentavano
personaggi femminili erano sempre dipinte di bianco.

Inoltre la maschera favoriva l'ascolto, perché ampliava la voce come una sorta di
megafono, e la visibilità,  perché era di dimensione più grande rispetto ai volti degli attori così i lineamenti risultavano più marcati e riconoscibili anche da lontano.

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